Quello che non ti dicono di Djokovic

Nel 2006, la compagnia mineraria Rio Tinto ha scoperto riserve di jadarite (un silicato di litio e boro utilizzato principalmente nelle batterie delle auto e nei cellulari) nella regione di Loznica, una cittadina situata nella parte centro-occidentale del Paese a 130 chilometri da Belgrado, e ha iniziato a comprare possedimenti ma senza iniziare l’estrazione del materiale.

Per quest’ultima operazione era necessaria l’approvazione governativa, proposta dalla persona del primo ministro Aleksandar Vukic, che ha parlato di un investimento di 2,12 miliardi di euro da parte di Rio Tinto e di 600 milioni d’introiti annui per i prossimi 50 anni.

Dopo settimane di proteste, a cui ha partecipato anche il tennista Novak Djokovic, il governo ha dovuto rinunciare al megaprogetto di sfruttamento di una miniera di litio a 130 km da Belgrado.

Quello che e` successo.

Ogni sabato e per mesi, a Belgrado e in altre città, la gente è scesa in piazza per esigere la retromarcia di Vucic, fermando il traffico e scontrandosi con la polizia.

All’inizio, il presidente ha accusato di disfattismo «questi cosiddetti ecologisti finanziati da governi stranieri», ricordando che l’investimento avrebbe portato migliaia di posti di lavoro e 600 milioni d’euro l’anno per il prossimo mezzo secolo. 

Ma quando alle proteste si sono uniti gli accademici e un idolo delle folle come Novak Djokovic la gente ha preso il coraggio e ha iniziato a dire la sua.

Il campione serbo di tennis, spesso vicino alle posizioni dei nazionalisti al governo, ha scritto in un post che

 «aria, acqua e cibo puliti sono la chiave della nostra salute, senza di essi non ha senso parlare di salute» —,

 a quel punto Vucic s’è arreso alla jadarite-kryptonite e ha ritirato i piani minerari.

Ecco cosa scriveva Djokovic sul suo Instagram, rivolgendosi a milioni di persone:
“Viste le attuali proteste civili in tutta la Serbia che indicano la necessità di un approccio serio e concreto a importanti questioni ambientali, ho deciso di rivolgermi al pubblico, convinto della grande importanza di questi temi per tutti noi. Sono consapevole che ci sono altre richieste che vengono ascoltate durante la protesta, che hanno una connotazione politica. Voglio prendere le distanze da ‘posizione’ e ‘opposizione’, correnti politiche di qualsiasi tipo. 

Ho sempre cercato di essere apolitico. 

Mi dà fastidio che una persona non possa enfatizzare la sua posizione personale e la sua opinione sugli elementi fondamentali per la vita e la salute come Aria, Acqua e Cibo senza essere “segnata” come di sinistra, di destra, di opposizione, di democratica, di progressista, di socialista, ecc.”
“Nonostante ciò, personalmente scelgo di rendere pubblico e dire quello che penso su alcuni argomenti che ritengo molto importanti .

Non ho esitato in passato a prendere posizione e combattere per i tennisti e gli atleti che hanno bisogno di una voce e dell’aiuto di alcuni nomi “più alti” nel nostro sport (…) non rinuncerò a lottare per la giustizia e la verità “.

Badate bene, il supporto di Djokovic alla causa è stato determinante.

Il tennista è infatti un idolo delle masse nel suo paese. Amatissimo. Al punto che negli ambienti politici c’è chi afferma che sarà un possibile futuro presiedente della Serbia.

Egli ha contribuito, con il suo sostegno, a mandare all’aria un affare da 2,5 miliardi di dollari ad una multinazionale straniera.

L’area dello Jadar, infatti,  è uno dei più grandi depositi di litio al mondo, 136 milioni di tonnellate, valore stimato 200 miliardi d’euro, ed è indispensabile a un settore in enorme espansione come quello delle batterie per auto elettriche e telefonini. La sola miniera di Loznica potrebbe coprire il 10 per cento del fabbisogno mondiale.

A perdere non è stato soltanto il presidente serbo ma soprattutto la spietata multinazionale Rio Tinto che in 150 anni e in 35 Paesi — dalla Papua Nuova Guinea all’Australia — è stata spesso accusata di violare tanto i diritti umani, quanto l’ambiente.

Ma di dov’è la Rio Tinto? 

E’ anglo- australiana. La sua divisione maggiore è proprio in Australia. 

Avete capito bene: in Australia, dove adesso Djogovich è bloccato dal governo e trattato come un criminale. Nessuna correlazione? ai posteri l’ardua sentenza.

Ho provato a fare una piccola ricerca sulla Rio Tinto, una multinazionale come tante altre di cui non si riesce ad arrivare ai nomi di chi le possiede e quando ci si arriva il nome combacia con l appellativo giudeo.

La risposta piu soddisfacente e quella di dirsi, i proprietari sono gli azionisti, di chi si compra le azioni… e qui casca tutto, nel senso che, se una persona ha il privilegio di stamparsi il denaro, diventare proprietari del mondo a poco a poco, se la gente non se ne accorge e in collaborazione di persone interessate a dividersi poi il potere e il malloppo… beh, a questo punto non esisterebbe piu` la democrazia che si trasforma in una dittatura occulta… sempre meno.

Chi e il proprietario giuridico dell`euro ?

Di chi e` la Federal Reserv ?

Articolo redatto di Francesco Amodeo.

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